Le ragioni del No all'hotel

 UN ALBERGO AI PANTANI DI ACCUMOLI!?
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𝐂'𝐞𝐫𝐚𝐯𝐚𝐦𝐨 𝐬𝐜𝐚𝐥𝐝𝐚𝐭𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐏𝐚𝐧𝐭𝐚𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐀𝐜𝐜𝐮𝐦𝐨𝐥𝐢.
Tutti sapevamo che non ci saremmo bevuti l'ennesima retorica sui territori vessati dal sisma che per ripartire di nient'altro avevano bisogno... che distruggere i propri patrimoni naturali!

 

 
Cominciammo a parlarne, tanto da organizzare la prima assemblea pubblica durante una delle scuole di "Emidio di Treviri - gruppo di ricerca sul postsisma".

𝙐𝙉𝘼 "𝙍𝙄𝘾𝙊𝙎𝙏𝙍𝙐𝙕𝙄𝙊𝙉𝙀" 𝘿𝙀𝙑𝘼𝙎𝙏𝘼𝙉𝙏𝙀
Una assemblea partecipata da associazioni, comitati di terremotati, abitanti del cratere, esperti e studiosi, per cominciare a mettere insieme i pezzi dei vari scempi fatti qua e là nel cratere con l'alibi dello sviluppo: un auditorium sulle secolari "Marcite" di Norcia, il QuakeLab Center Vettore da costruire sulla collina di Capodipiano, il centro-commerciale di Castelluccio, lo sventramento dei Pantani di Accumoli, etc. etc.

Discutemmo delle ipotesi che avrebbero interessato l'oasi dei Pantani di Accumoli, e furono sufficienti a scatenare il polverone che da lì avrebbe dato il via a cortei, petizioni e raccolte firme. Un intero mondo di amici della montagna e dei terremotati si muoveva per dire no alla distruzione fatta in nome dello "Sviluppo".

𝘼𝙎𝙁𝘼𝙇𝙏𝘼𝙉𝙊 𝙄 𝙋𝘼𝙉𝙏𝘼𝙉𝙄!
Non bastò, perchè poco dopo cominciavano i lavori della nuova strada che asfaltava la vecchia mulattiera. 

 In un Sito di Interesse Comunitario (SIC) e dichiarata Zona Speciale di Conservazione (ZCS) la Regione Lazio andava giù di cemento senza l'obbligatoria Valutazione d'incidenza, proprio per agevolare l'ascensione al sito di moto e automobili (una strada già da rifare a due anni dall'aver buttato il primo milione di  €uro, e che sarà appaltata alla stessa ditta!).

Forse pensavano a una Disneyland dell'Appennino Centrale quando hanno deciso che avrebbero costruito un albergo alla fine della nuova strada. Un nuovo edificio proprio a ridosso dei Pantani di Accumoli!
Non bastava quello in costruzione ai piedi della salita, volevano strafare...
Senza paura di scadere nel ridicolo (e con lo stesso sprezzante tono con cui negavano che il centro commerciale di Castelluccio fosse un "centro-commerciale"), ad Accumoli chiameranno "rifugio" un edificio di quattro (4) piani e diciotto (18) camere. Il piano paesistico lo vieta, ma lasceranno un piccolo locale senza servizi per farlo passare come rifugio.

𝙃𝘼𝙉𝙉𝙊 𝙈𝙀𝙎𝘾𝙊𝙇𝘼𝙏𝙊 𝙇𝙀 𝘾𝘼𝙍𝙏𝙀 𝙋𝙀𝙍 𝘼𝙋𝙋𝙍𝙊𝙑𝘼𝙍𝙇𝙀
Il Comune di Accumoli ha deliberato l'approvazione del Progetto, in cui si parla di "modifica della destinazione d’uso". Lo fanno grazie all'art.50bis della Legge regionale 38/1999. Anche se non è chiaro se la provincia abbia già accettato con il silenzio/assenso e anche se non si accenna ad alcuna conferenza di servizi con il Ministero per i Beni Ambientali, la modifica trasforma un'area a destinazione Agricola Montana (E2) in un'area per "Servizi Pubblici/Attrezzature ed Iniziative di Interesse Generale" (così, vagamente, la definisce il comune).

Le zone dei Pantani erano zone brade atte al pascolo libero delle mandrie che venivano lasciate a pascolare e a riprodursi durante l'estate. Circondate da boschi erano accessibili principalmente dal lato marchigiano e solamente con tratturi agricoli dal lato accumolese. Nonostante fosse al confine tra tre regioni era punto di incontro per animali e uomini che vivano alle quote inferiori delle stesse montagne. Interessate principalmente da usi civici, oggi rimasti solo quelli demaniali (nonostante siano in corso verifiche del Commissario agli Usi Civici), rappresentavano una ricchezza condivisa e un baluardo di protezione ambientale dei sistemi ecologici complessi.

𝑂𝑔𝑔𝑖 𝑣𝑜𝑔𝑙𝑖𝑜𝑛𝑜 𝑡𝑟𝑎𝑠𝑓𝑜𝑟𝑚𝑎𝑟𝑙𝑜 𝑖𝑛 𝑢𝑛 𝑝𝑎𝑟𝑐𝑜 𝑔𝑖𝑜𝑐ℎ𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑖𝑙 𝑚𝑜𝑟𝑑𝑖-𝑒-𝑓𝑢𝑔𝑔𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑚𝑜𝑛𝑡𝑎𝑔𝑛𝑎. 𝐼𝑛𝑢𝑡𝑖𝑙𝑒 𝑑𝑖𝑟𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑖 𝑡𝑟𝑜𝑣𝑒𝑟𝑒𝑡𝑒 𝑙𝑢𝑛𝑔𝑜 𝑖𝑙 𝑐𝑎𝑚𝑚𝑖𝑛𝑜.